ACCADDE (curiosità di ieri e...oggi)

30 ottobre 2020

30/10/2016 – IL CROLLO IN VISTA DEL TRAGUARDO. LA FOLLE RINCORSA DEL MILAZZO DI DANILO RUFINI

Le sconfitte non sono mai un vanto. Suscitano rabbia, sconforto, a volte anche lacrime. Ma esistono sconfitte che ,col senno di poi, ti fortificano, sconfitte che costituiscono un punto di partenza, il classico segnale del “VIA” ad una lunghissima rincorsa verso un obiettivo quasi impensabile per come era iniziata la stagione...Poi però ti svegli e ti accorgi che era tutto un sogno, un sogno svanito sul più bello. Mettetevi comodi, oggi vi raccontiamo il Milazzo di Danilo Rufini.
E' il 30 ottobre 2016, stadio “Orazio Raiti” in Biancavilla. Il Milazzo affronta il Pedara S.Pio X nell'ottava giornata del campionato di Eccellenza. E' la seconda partita del neo tecnico Danilo Rufini che ha bagnato il suo esordio con una sofferta vittoria casalinga con il Rocca di Caprileone la settimana precedente. Finisce 5-2 per i padroni di casa, un risultato severo che punisce il Milazzo oltre i propri demeriti. Una mazzata che avrebbe stordito chiunque ma che, in realtà, suona come una sveglia nel cuore della notte...
Facciamo un passo indietro. Estate 2016. Dopo un campionato di assestamento caratterizzato da una tranquilla salvezza nel torneo di Eccellenza, il Milazzo del presidente Salvatore Costantino e del Direttore Generale Benedetto Bottari vuole allestire un organico importante che possa puntare a nobili posizioni di classifica. E parte la rivoluzione. Si registrano i ritorni dei difensori Cucinotta e “Braveheart” Stefano Tricamo, del “professore di geometria” Chicco D'Anna, della punta Riccardo Ancione e del “Bounty killer” Rosario Rasà. A rinforzare la rosa arrivano il portiere Fagone, gli“under” Raia e Manzella, il centrocampista Bertino, il frizzante esterno offensivo Anthony Genovese, l'estroso Lucarelli e, ciliegina sulla torta, il bomber Antonio Cannavò, uno dei migliori attaccanti sulla piazza. Fra i pochi riconfermati Simone D'Arrigo, Giuseppe Costa, Fleri e Balastro (questi ultimi due lasceranno a stagione in corso). Per la panchina viene scelto l'emergente Giannicola Giunta, ex portiere del Milazzo che riconquistò la serie D nel 1993, reduce dalla miracolosa promozione del Torregrotta nel campionato in Eccellenza.
Dopo una partenza convincente, il Milazzo cade inopitamente a Giarre, pareggia in modo rocambolesco con il Città di S.Agata e perde miseramente ad Acireale. Dopo sei giornate i rossoblù navigano a metà classifica, serve una scossa. A farne le spese è mister Giunta, esonerato dopo la sconfitta per 3-1 al “Tupparello”. Il favorito alla sua successione è l'esperto tecnico Santino Bellinvia ma il presidente Costantino sorprende tutti scegliendo il cosentino Danilo Rufini, ex centrocampista di Gela, Juve Stabia e Vibonese (fra le altre) degli anni 90' e primi anni 2000'. Il nuovo tecnico è sconosciuto ai più ma vanta un curriculum di tutto rispetto, avendo ottenuto un fantastico doppio salto di categoria dalla Promozione alla Serie D con il San Severo.
Torniamo al 30 ottobre 2016. La debacle di Biancavilla segna una sorta di spartiacque per la stagione rossoblù. Da quel momento prende forma il Milazzo di Danilo Rufini. Il coach rossoblù riesce a trasmettere ai suoi ragazzi il proprio gioco e la sua mentalità di combattente . E i risultati iniziano ad arrivare. Un trend di quattro vittorie consecutive ai danni di Belpasso (2-1), Real Avola (3-1), Città di Scordia (2-1) e Pistunina (2-0), frenato dalla caduta casalinga contro lo Sporting Taormina (1-2, con gli ospiti a segno nelle uniche due chances create). L'organico viene adeguato, partono diversi giocatori sostituiti con elementi di valore. Vengono tesserati il solido portiere Ingrassia, l'inesauribile esterno “moto perpetuo” Leandro Rizzo, il talentuoso ma compassato centrocampista Cordisco, la meteora Palmisano e l'esperto centrale difensivo Santo Matinella, capitano dell'attuale S.S.
Il Milazzo inanella vittorie e grandi prestazioni, ricominciando a scalare posizioni di classifica. Cadono nell'ordine: Torregrotta (4-0), Biancavilla (3-0), Sporting Viagrande (2-1), Giarre (4-1). In mezzo un pareggio a Palazzolo con sofferenza e personalità (0-0) e la battaglia di Rosolini (2-1) in una gara caratterizzata da una tempesta di pioggia e vento. I ragazzi di Rufini centrano anche la finale della fase regionale della Coppa Italia Dilettanti (la Coppa Italia di Eccellenza per intenderci), persa inopitamente per 2-1 contro il Troina nei minuti finali. Successivamente arriva una brutta sconfitta a S.Agata (2-0) ma i calciatori rossoblù non demordono e la domenica successiva superano l'Acireale (1-0, gol di Rizzo) con una prestazione che rasenta la perfezione. La vetta è raggiunta nella gara di sette giorni dopo al “Nuovo Comunale” di Rocca Di Caprileone quando una zampata di Stefano Tricamo al 84' regala la vittoria e il primato al Milazzo (in dieci per tutta la ripresa) in condominio con con il Palazzolo e il Pedara S.Pio, seguite a un punto di distanza da Acireale e Città di S.Agata . Tutto va a gonfie vele, niente sembra frenare l'inarrestabile cavalcata rossoblù. E invece arriva l'inatteso crollo. Un piovoso 26 febbraio 2017 al “Marco Salmeri” arriva l'altra capolista Pedara S.Pio X. Non è il solito Milazzo e si vede sin dal principio. Gli etnei trovano il gol con Maimone, i rossoblù reagiscono in maniera arruffona, reclamano un calcio di rigore apparso netto ma non incidono. I mamertini perdono la testa della classifica, ci si attende una pronta riscossa nel match successivo ad Avola. Niente da fare, prestazione sottotono e altra sconfitta (2-1 ) che spezza le velleità di promozione diretta in Serie D. Il Milazzo è provato dalla lunghissima rincorsa ed è arrivato nella fase topica della stagione con le pile scariche. Nelle successive sei partite della regular season si registrano quattro vittorie e due sconfitte, punti utili a ottenere solo la quinta posizione, l'ultimo gradino per l'appendice play-off.
La semifinale si gioca al “Tupparello” di Acireale il 29 aprile. Lucarelli porta in vantaggio i rossoblù ma una direzione arbitrale alquanto discutibile (e non è la solita scusa) rende vano quanto prodotto. A inizio secondo tempo il guardalinee “non vede” una violenta gomitata di Biondo ai danni di Rizzo, avvenuta sotto i suoi occhi. Gli acesi, allenati dalla bandiera rossoblù Gaetano Catalano, trovano il pari su rigore trasformato da Contino. Si va ai supplementari. Viene inspiegabilmente annullato un gol a Stefano Tricamo e nella seconda frazione è assegnato un rigore dubbio all'Acireale, realizzato dall'esperto Luca Strano. Il Milazzo cede le armi ed è Santino Biondo a mettere il sigillo per il 3-1 finale.
Finisce fra lacrime e amarezza una stagione emozionante, fra speranze coltivate e sogni a un passo dalla realizzazione. Mister Danilo Rufini ringrazia e lascia Milazzo, manifestando tutto il suo affetto per una piazza che lo ha accolto con curiosità e un po' di scetticismo ma che col passare del tempo ne ha apprezzato le qualità tecniche e umane.
In estate si consuma il dramma sportivo. Il Milazzo non riesce a perfezionare l'iscrizione al campionato di Eccellenza e scomparirà dagli albi federali. Ma questa è un'altra storia, preferiamo non parlarne.
DOMENICO LOMBARDO

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